MY LIFE
ho vissuto l'infanzia in lombardia, un anno in liguria e poi mi trasferisco in toscana, dove mi fermo per studi, lavori, passioni, metto radici e creo il centro dei miei interessi. ho fatto un paio di anni di medicina, poi ho strambato verso il dams di bologna dove ho avuto la fortuna di respirare le lezioni di eco, squarzina, barilli, nanni, calabrese, zannier, marra, alinovi etc . sono gli anni d'oro di bologna, il primo dams, che ti propone stimoli ed acquisizioni culturali di confine, non hai chiara la strada dei percorsi ma ben chiara la strada del metodo. si vive con piena passione questo scambio di conoscenze e poi si farà quel che si sarà, ammesso si abbia qualcosa da raccontar. la strada dello "studiare per diventare" è già abbandonata. la francesca alinovi, assistente di barilli, e relatrice della mia tesi sulle performance d'avanguardia, mi manda al moma di ny a studiare, poi 44 coltellate di un suo scellerato amante le fermano la vita. io inizio a fare. i miei primi lavori escono subito dalla tela e dalla bidimensionalità. la mia tavolozza si rompe e si riempe di colori dal mondo, di oggetti recuperati, di mie fantasie. delimito tutte queste in teche, e un abile e paziente corniciaio le racchiude. poi comincio a trasportarle per gallerie. il terzo occhio, la macchina fotografica, mi accompagna sempre, già dall'adoscelenza. mi guadagno da vivere, durante i primi anni, con musica e fotografia. poi arriva l'emisfero vela e mare, la foto rimane, la vela prende il sopravvento, da passione si trasforma in lavoro ma rimane necessità, bisogno di navigare. navigo tanto, a mò di caronte. alterno mare e lavoro di comunicazione concettuale, è un periodo con numerose personali, sono presente consecutivamente per anni ad arte fiera bologna. il mio impegno, nella mia testa, è cercare di essere testimone del tempo che vivo, per me stesso innanzitutto, provo a desumere quel che recepisco, ma non so se riesco a collegare pensieri a produzioni. Questo lavoro di antropologo visivo viene oscurato bellamente alla fine del secolo, quando mi dedico ad un progetto di portualità in toscana. questo impegno mi prende in maniera totale fino al duemiladodici, quando ricomincio a lavorare, con linguaggi nuovi e torno ad esporre a torino, a pietrasanta, a verona. poi, siamo giunti ad ora e ad oggi, vediamo quel che sarà..